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Dizion. 5° Ed. .
CENA
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pag.743
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CENA. Definiz: | Sost. femm. Il pasto che si suol fare nella sera. |
Dal lat. coena. – Esempio: | Comp. Din. Cron. 22: I quali ritrovandosi insieme a cena una sera,.... pensarono scontrarsi nella brigata de' Cerchi. | Esempio: | Poliz. Pros. 63: Cominciò dopo cena a giacere in sul lettuccio. | Esempio: | Varch. Sen. Benef. 69: Si trovò in un convito a cena, avendo in una pietra grande d'anello l'immagine di Tiberio scolpita. |
Esempio: | Grazz. Pros. 198: Spesse volte, senza esser invitato, se n'andava a desinare e a cena col Magnifico. | Esempio: | Tass. Dial. 1, 355: In queste poche vivande sarà ristretta la nostra cena. | Esempio: | E Tass. Dial. appr.: Mi parrà d'esser a cena con gli eroi. |
Esempio: | Forteguerr. Ricciard. 4, 34: Rise Rinaldo, e disse: ho un po' scherzato Qui col padre per fare ora di cena. |
Definiz: | § I. E figuratam. – | Esempio: | Petr. Rim. 2, 208: Leonida, ch'a' suoi, lieto, propose Un duro prandio, una terribil cena. |
Definiz: | § II. E per le Vivande che si mangiano a cena. – | Esempio: | Bocc. Decam. 5, 213: Molto tosto l'avete voi trangugiata questa cena. |
Esempio: | Menz. Sat. 2: Vitupero in veder genti satolle Ruttare in faccia anco l'esterna cena Alle dotte persone ignude e frolle. |
Definiz: | § III. Cena del giovedì santo, o assolutam. La Cena, intendesi di quella, nella quale Nostro Signore istituì il Sacramento della Eucaristia. – | Esempio: | Cap. Comp. S. Cr. 11: Ordinamo, per memoria di quella amorosa Cena, nella quale Iesù Cristo, maestro perfettissimo, ordinò la santissima comunione del suo Corpo e Sangue,.... che tutti quelli di questa Compagnia... siano tenuti e debbiano fare cena, carità e pasqua, il giovedì santo, ciascuno anno. |
Esempio: | S. Cater. Lett. 1, 60: Lo spirito mio esultò con grandissima letizia, quando mi vidi condotto all'ultimo, e specialmente nella Cena del giovedì santo. | Esempio: | Poliz. Pros. 9: Ordinata adunque la cena, poi che il diavolo avea nel cuore e nella volontà di Giuda messo per suggestione lo scellerato tradimento, sappiendo Cristo ec. |
Definiz: | § IV. Cena del benedetto Agnello, trovasi detto poeticam. per la Gloria dei beati. – | Esempio: | Dant. Parad. 24: O sodalizio eletto alla gran cena Del benedetto Agnello. |
Definiz: | § V. Dar cena ad alcuno o Dar da cena ad alcuno, vale Dargli da mangiare a cena; Farlo cenare a sue spese. – |
Esempio: | Cellin. Vit. 174: Avendo la sera dato cena a parecchi mia amici. | Esempio: | Forteguerr. Ricciard. 27, 82: E diede lor cortesemente e lieto Povera cena, e diella volentieri. |
Definiz: | § VI. Dar pan per cena ad alcuno, dicesi familiarm. per Essere a lui molto superiore in una data cosa; Potergli dar lezione della medesima. |
Definiz: | § VII. Far la cena di Salvino, o del Salvino, si disse in modo basso e proverbiale, per Andare a letto senza cena; che oggi dicesi Far la cena del galletto, un salto e a letto. – | Esempio: | Buomm. Cical. 54: Io ho paura, che vo' abbiate fatta la cena del Salvino, che si lavava le mani, e po' andava a letto. | Esempio: | Lipp. Malm. 4, 23: Se non si fa la cena di Salvino, Quanto a mangiare e' non c'è assegnamento. | Esempio: | Not. Malm. 1, 350: Far la cena di Salvino. Andare a letto senza cena; chè la cena di Salvino era, pisciare e andare a letto. |
Definiz: | § VIII. Chi va a letto senza cena, tutta la notte si dimena. Proverbio di chiaro significato. – | Esempio: | Red. Lett. 2, 77: Quel non dormire.... non nasce da tè, ma bensì dal non aver cenato; perchè in molte complessioni si verifica quel proverbio: Chi va a letto senza cena, Tutta notte si dimena. |
Definiz: | § IX. I capelli ingrossano dopo cena. – | V. Capello, § XXX.
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